sabato 14 febbraio 2015

TOGUNÀ: COSE D'AFRICA


Togunà: cose d'Africa

Tre appuntamenti per incontrare persone, temi, esperienze ed immagini d'Africa e per allargare gli orizzonti del nostro pensare e del nostro vivere.

PRIMO INCONTRO:

                                                     VENERDÌ 6 MARZO 
                                    h. 20.30 a Castenedolo nel teatro parrocchiale
              
 C'è sviluppo e sviluppo: le parole di Paolo VI nell'enciclica
                          POPULORUM PROGRESSIO

interverranno:

- Fra Fausto Arici, docente di Teologia morale sociale presso la Facoltà teologica      dell'Emilia Romagna e presso la Pontificia Università Angelicum
                   
  - Prof. Mario Taccolini, Ordinario di storia economica presso l'Università Cattolica e Presidente della Congrega della Carità Apostolica
           
   - Annachiara Valle, giornalista di Famiglia Cristiana








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venerdì 6 febbraio 2015

FATOUMATA, DAL MALI A PARIGI, SOGNANDO LO SPAZIO

6 febbraio 2015 - Dal Mali, terra dei suoi genitori, alla fisica spaziale, passando per le banlieue di Parigi. È il percorso di Fatoumata Kebe, dottoranda in astronomia all’università Pierre e Marie Curie e all’Osservatorio della capitale parigina.Fatoumata ha solo 29 anni ma questo non le ha impedito di ricevere già un premio dall’Unione internazionale delle telecomunicazioni, destinato a progetti di promozione sociale attraverso le tecnologie digitali. Connected Eco, il progetto della giovane francese, utilizza apparecchiature alimentate ad energia solare e telefoni cellulari per analizzare le qualità e le necessità dei suoli e comunicarle agli agricoltori.La specializzazione di Fatoumata è però lo spazio, in particolare i rifiuti che l’esplorazione della galassia ha lasciato in orbita attorno alla terra. Mapparli, individuarne le orbite e creare un modello che permetta di prevederne i movimenti è l’argomento della sua tesi di dottorato. Un traguardo importante e ormai in vista, ma per cui questa ragazza ha dovuto affrontare difficoltà non solo accademiche.A pesare “agli occhi di certe persone”, ha ricordato in più di un’intervista, erano soprattutto due fattori: il suo essere di origine africana e l’essere nata alla periferia di Parigi, che la stampa spesso ha reso sinonimo di criminalità e degrado. Stereotipi che inizialmente colpivano la ragazza, ma che ora lei preferisce ignorare per concentrarsi sul suo lavoro. “C’era un professore in particolare che mi ostacolava” al momento del passaggio all’università, ha ricordato ad esempio, “ma ho ignorato la sua opinione perché sapevo che era fondata sul colore della mia pelle. Non mi importava di quel che poteva dire o pensare”.Sostegno pieno, invece, dai genitori, nonostante all’inizio la scelta dell’astronomia come ambito di studi sia sembrata quantomeno originale. È stata la stessa ragazza a ricordare per la rivista Jeune Afrique quale fu la loro unica domanda una volta conosciute le sue intenzioni: “A cosa serve?”. È proprio grazie al padre, però, che Fatoumata ha sviluppato almeno indirettamente la passione per le stelle. Le bastò vedere – ha raccontato in un’altra occasione – una foto del cielo notturno su un libro che le era stato regalato proprio dal padre “per scegliere questa professione” fin da bambina. Ora, vorrebbe che lo stesso interesse nascesse anche in altri giovani: per loro ha creato l’associazione Éphémérides, con cui organizza visite guidate all’Osservatorio di Parigi.