sabato 5 ottobre 2013

BAOBAB RUNNING CUP TOUR - 2° EDIZIONE

LA SECONDA EDIZIONE DEL BAOBAB RUNNING CUP TOUR SI APRE 

DOMENICA 20 OTTOBRE A CASTENEDOLO!!

SI PARTE ALLE ORE 9.00 DAL PARCO "P.PISA" PER LA CORSA DI 10 KM O LA PASSEGGIATA DI 4 KM ADATTA A TUTTE LE ETA'. 

L'ISCRIZIONE E'  DI 5 EURO PER GLI ADULTI E DI 3 EURO PER I BAMBINI FINO AI 12 ANNI. TUTTO IL RICAVATO SARA' DEVOLUTO AL PROGETTO DEL CENTRO DI SALUTE DI SAN. 

VI ASPETTIAMO NUMEROSI!!!!






mercoledì 18 settembre 2013

A KIDAL TUAREG BLOCCANO VISITA MINISTRI


Misna, settembre 16, 2013 - 14:11 MALI

Rimane tesa la situazione nel capoluogo nord-orientale di Kidal dove una delegazione ministeriale è stata costretta a fare marcia indietro, attaccata da esponenti della ribellione tuareg del Movimento nazionale di liberazione dell’Azawad (Mnla). In base alla ricostruzione dei fatti diffusa dalla stampa maliana, giovani sostenitori dell’Mnla hanno dapprima impedito all’aereo di atterrare e poi hanno scagliato pietre contro il convoglio ministeriale diretto in città, costringendo la delegazione ufficiale ad interrompere la propria visita.
Il neo ministro della Riconciliazione nazionale e per lo Sviluppo delle regioni settentrionali, Cheick Oumar Diarrah, era accompagnato dai suoi colleghi incaricati della Sicurezza interna, il colonnello Sada Samaké, e dell’Amministrazione territoriale, il generale Muossa Sinko Coulibaly. “Siamo venuti qui, inviati dal presidente della Repubblica, per portare un messaggio di pace alle popolazioni e ai capi tradizionali ma anche per discutere di una soluzione durevole della crisi maliana, per raggiungere la pace e la sicurezza” ha detto Diarrah al suo arrivo a Kidal. Nel capoluogo due ordigni sono esplosi mentre era in corso la visita degli esponenti di governo, senza fare alcuna vittima. I caschi blu della Missione Onu (Minusma) hanno utilizzato gas lacrimogeni per disperdere il corteo di simpatizzanti dell’Mnla che contestava i rappresentanti di Bamako.
Ma anche negli altri territori dell’Azawad l’instabilità è palpabile, soprattutto dopo le violenze che si sono verificate mercoledì scorso nella zona di Foïta, al confine con la Mauritania, tra l’esercito maliano e uomini dell’Mnla, concluse con alcuni morti. In un comunicato diffuso nelle ultime ore a firma di Mossa Ag Attaher, il portavoce della ribellione tuareg ha minacciato di “replicare agli aggressori” fino ad “annientarli” in caso di nuovo incidente armato. L’Mnla accusa le autorità di Bamako di aver violato gli accordi di Ouagadougou firmati lo scorso giugno con l’attacco commesso contro le posizioni del gruppo ribelle ma anche per la mancata scarcerazione dei prigionieri tuareg. Sulla carta il nuovo governo del presidente Ibrahim Boubacar Keïta ha due mesi di tempo dal suo insediamento per raggiungere un accordo di pace definitivo con la controparte. A questo punto i negoziati appaiono davvero in salita.

DOPO IL GIURAMENTO, GLI IMPEGNI DEL PRESIDENTE KEITA


Misna, settembre 5, 2013 - 8:56  MALI  

“Nessuno sarà al di sopra della legge: verrà applicata allo stesso modo per tutti. Voglio porre fine all’impunità che ha devastato le istituzioni politiche e giudiziarie del nostro Stato”: è questo il primo impegno preso da Ibrahim Boubacar Keïta (anche detto ‘Ibk’) nel discorso pronunciato dopo aver prestato giuramento come nuovo presidente del Mali per i prossimi cinque anni. ‘Ibk’, eletto al ballottaggio dello scorso 11 agosto con il 77,6% dei consensi, ha subito fatto riferimento alle recenti alluvioni che hanno causato vittime e ingenti danni a Bamako, promettendo di “identificare le varie responsabilità all’origine di questa recente tragedia”. Il neo presidente ha ribadito il suo impegno a favore della lotta alla corruzione e per una gestione più responsabile e accurata dei fondi pubblici.Ma per ‘Ibk’ l’altra sfida “priorità e pressante” riguarda la riconciliazione e l’unità nazionale. “Non mi dimenticherò mai che mi avete assegnato quest’incarico per prendere cura di tutti gli aspetti della vita della nostra nazione (…) Voglio riconciliare i cuori e le menti, ristabilire una vera fratellanza fra di noi in modo che tutti possano partecipare in modo armonioso alla sinfonia nazionale” ha detto Keïta. Secondo il capo dello Stato, “servono azioni adeguate per trovare soluzioni solide in grado di portare a una pace durevole e di farci uscire in modo definitivo dalle crisi cicliche nel nord del paese”. Per 18 mesi, in piena transizione politica sotto la guida di Dioncounda Traoré, Bamako ha combattuto un conflitto armato con la ribellione tuareg del Movimento nazionale di liberazione dell’Azawad (Mnla) e gruppi armati islamici. Se le vaste regioni desertiche settentrionali sono state liberate, anche grazie all’intervento di truppe francesi e africane, oggi ancora la situazione rimane instabile.Per l’organizzazione Human Rights Watch,  il Mali si trova a “un crocevia” e tocca a Keïta “risolvere una volta per tutte corruzione, impunità, indisciplina nelle forze di sicurezza” ma anche “porre fine alle tensioni etniche e alla povertà diffusa: tutte dinamiche che hanno portato il paese sull’orlo del crollo totale”.

mercoledì 3 luglio 2013

BAOBAB RUNNING CUP TOUR - ODOLO

DOMENICA 14 LUGLIO 
ORE 9.00

A ODOLO 


SI TERRA' LA TAPPA CONCLUSIVA 
DELLA PRIMA EDIZIONE DEL BAOBAB RUNNING CUP TOUR!!!

SI PARTE DAL PIAZZALE AVIS (nel centro del paese) E LE ISCRIZIONI SONO APERTE FINO ALLE ORE 8.45... VI ASPETTIAMO NUMEROSI!!!

PER SAPERNE DI PIU' LEGGETE IL BOOK DELL'EVENTO NELLA PAGINA DEDICATA AL BAOBAB RUNNING CUP TOUR.

sabato 8 giugno 2013

MILITARI VERSO KIDAL, "TEMIAMO IL PEGGIO"


MALI, 5 GIUGNO 2013

“I miei amici e colleghi rimasti lì sono rinchiusi dentro casa dallo scorso fine settimana. Ora temono il peggio con il prossimo arrivo dei soldati. A Bamako tutti i maliani sono impazienti di vedere l’esercito riprendere il controllo di Kidal per consentire al paese di ritrovare la sua integrità territoriale, ma temono repressioni e vendette incrociate”: lo dicono alla MISNA fonti della società civile originarie di Kidal, stabilite nella capitale dall’inizio del conflitto nelle regioni settentrionali, nel gennaio 2012. Il capoluogo nord-orientale, solitamente abitato da circa 60.000 persone, si è svuotato negli ultimi mesi dopo che la ribellione tuareg del Movimento nazionale di liberazione dell’Azawad (Mnla) ne ha preso il controllo assieme ad altri gruppi armati islamici.
L’intervento militare franco-africano, a partire dello scorso gennaio, non ha ancora consentito di liberare Kidal, ancora oggi sotto il dominio dell’Mnla e di altri movimenti armati che si oppongono al ritorno dell’esercito e dell’amministrazione centrale. “E’ difficile dire quanti abitanti siano rimasti in città, dove anche il mercato è quasi chiuso e la vita funziona a rilento. Chi ha deciso di restare – aggiungono le fonti locali – è membro delle comunità autoctone; non aveva un altro posto dove andare o non voleva lasciare la propria terra. Sappiamo che vivono in condizioni difficili, con pochi servizi e infrastrutture. Non chiediamo altro che poter ritornare lì per cominciare a ricostruire il capoluogo”.
“Lanciamo un appello affinché le truppe che entreranno a Kidal non commettano una repressione cieca” insistono le fonti della MISNA, sottolineando che “i tuareg sono maliani a tutti gli effetti” e che “l’Mnla rappresenta solo una piccola parte della comunità”.
Le Forze armate maliane, che si trovano ad Anefis, località situata circa a metà strada tra un’ansa del fiume Niger e Kidal, sono in marcia verso il capoluogo per riprendere il controllo della roccaforte dell’Mnla. La decisione è stata presa dopo che nel fine settimana la ribellione ha espulso la popolazione nera, in quello che il governo di Bamako ha definito una “epurazione razziale”. Per il ministro degli Esteri Tiéman Coulibaly, “dopo essere stato complice di Al Qaeda nel Maghreb islamico (Aqmi), l’Mnla ha mostrato il suo vero volto: razzista e segregazionista”. Una situazione che, secondo il capo della diplomazia maliana, “rende necessario il dispiegamento dell’esercito”. A Kidal l’Mnla avrebbe anche arrestato un centinaio di persone sospettate di essere “spie al soldo del governo centrale”.
La ribellione tuareg ha già messo in guardia la autorità maliane: “Se dovessimo essere attaccati, andremo fino in fondo alla nostra lotta e interromperemo ogni negoziato” ha dichiarato Mahamadou Djeri Maiga, vicepresidente dell’Mnla. A Kidal sono dispiegate truppe francesi e dei paesi dell’Africa occidentale, il cui ruolo al momento è guardato con sospetto da diversi settori della società maliana. “Se il Mali vuole prendere Kidal con la forza, chiediamo alle forze straniere di rimanere neutrali. Saremo noi a vedercela con l’esercito maliano” ha precisato il capo ribelle.
Ieri un consiglio straordinario dei ministri ha prorogato lo stato di emergenza fino al 5 luglio, quando si aprirà la campagna elettorale per il voto in agenda per il 28 luglio. Le manifestazioni previste a Bamako sono state tutte cancellate. “Nonostante la liberazione di quasi tutte le località occupate, rimangono zone di insicurezza e diverse minacce continuano a ipotecare l’ordine pubblico e il ritorno definitivo della pace sociale” si legge nel comunicato diffuso dall’esecutivo.

domenica 5 maggio 2013

BAOBAB RUNNING CUP TOUR - 2° TAPPA



Seconda tappa del Baobab Running cup: dopo Castenedolo (ottobre 2012) Padergnone, 14/04/2013: una domenica di primavera, finalmente, con cielo sereno e un sole caldissimo, quasi a dare il benvenuto e a ricordare che l'Africa non ti tradisce. Il seme di baobab improvvisamente ha dato il suo frutto: una pianta maestosa di circa 800 persone che quella mattina hanno deciso di prender parte alla corsa (10 km non competitivi) oppure alla più tranquilla passeggiata (4 km). Siamo andati oltre ogni nostra più ambiziosa aspettativa: quello che si è visto è stato un popolo… di giovani e meno giovani, di gente che da ogni parte della provincia e non solo, di corridori e di passeggiatori. Non può certo mancare il grazie a tutti loro: un’inaspettata meraviglia, che sotto il primo vero sole primaverile ha fatto risuonare passo dopo passo la nostra amicizia con una terra lontana solo in chilometri, non in affetto! E grazie anche per la generosità dei doni e delle offerte dei numerosi sponsor! Sulle strade e sui sentieri di un pezzo di Franciacorta, tra verdi colline e angoli pieni di poesia, tante persone hanno corso, hanno chiacchierato, hanno fatto amicizia: una domenica davvero... speciale!
All’alba si erano alzati gli organizzatori del Gruppo Africa Grand Baobab Onlus; sono stati meticolosi in tutto: percorso, segnalazioni, assistenza, pit-stop di rifornimento, iscrizioni, premi… tutto ha funzionato alla grande. Complimenti a loro e a tutti coloro che hanno collaborato: gruppi, associazioni, istituzioni diverse e tutti gli altri volontari.
E complimenti ancora a tutti gli sponsor che hanno dato il loro importante e generoso sostegno.
Dopo la manifestazione... la “ciliegina sulla torta”: quel pranzo preparato con qualità e servito con simpatia. Più di 200 persone si sono ritrovate nel salone dell'oratorio di Padergnone e hanno condiviso un gustoso banchetto, in armonia e tanta ilarità.
La narrazione corre sulle righe della soddisfazione: è come se il ritmo della musica africana della sera precedente, degli amici del Siko group, avesse contagiato l'intera manifestazione, che è risultata piena di musica e di vita.
Ci ha sorpreso tutti quel “seme di baobab” che da alcuni mesi covava nella terra e che quella mattina è esploso in tutta la sua magnificenza.
Tutto è stato messo in moto da quel “ponte/legame” che ormai ci unisce con un angolo africano: la diocesi di San in Mali. Se da lì quest’anno sono arrivati suoni di guerra (inattesa e sempre crudele), noi da qui abbiamo lanciato un messaggio di fraternità e di pace. Speriamo che “là” riescano a sentire il ritmo dei nostri passi e il battito della nostra amicizia.
Arrivederci a tutti, a Odolo il 14 luglio prossimo per la terza tappa del tour!!!
E come dicono loro: “barià, barià, barià”.

martedì 23 aprile 2013

5 PER MILLE 2013

DONA IL TUO 5 PER MILLE AL GRUPPO AFRICA GRAND BAOBAB ONLUS PER SOSTENERE GLI AMICI DEL MALI!




BASTA INDICARE IL
 NOSTRO CODICE FISCALE E FIRMARE NELL'APPOSITO RIQUADRO CHE FIGURA SUI MODELLI DI DICHIARAZIONE IRPEF!

venerdì 19 aprile 2013

BAOBAB RUNNING CUP TOUR - 1 EDIZIONE

GRAZIE A TUTTI PER IL SOSTEGNO E LA PARTECIPAZIONE NUMEROSA ALLA SECONDA TAPPA DEL BAOBAB RUNNING CUP TOUR!!!

VI ASPETTIAMO A ODOLO DOMENICA 14 LUGLIO 2013!

CLASSIFICA CORSA PADERGNONE 14-04-2013

martedì 9 aprile 2013

BAOBAB RUNNING CUP TOUR

VI ASPETTIAMO DOMENICA 14 ORE 9.00

A PADERGNONE DI RODENGO SAIANO!

PER MAGGIORI INFORMAZIONI,

VISIONATE IL BOOK NELLA PAGINA DEDICATA AL BAOBAB RUNNING CUP TOUR.

domenica 7 aprile 2013

Mali, "Temo che la guerra diventi etnica"


Parla Aminata Traorè ex ministro della cultura

L'ex ministra e attivista sull'intervento francese in Mali e sulle vere cause della crisi Gli islamisti, gli effetti collaterali delle bombe Nato in Libia, le risorse e soprattutto la povertà. "Una decina di salafiti con del denaro possono reclutare tutti i giovani disperati che incontrano"

di RAFFAELLA CHIODO KAPRINSKY
Aminata Traorè, ex ministro della cultura del Mali 
ROMA - Aminata Traoré, ex ministra della Cultura del Mali, è oggi esponente della società civile maliana, attiva nella rete dei Forum Sociali Mondiali e promotrice di molti progetti con al centro due questioni focali: le donne e i migranti respinti. Ma la crisi e il conflitto che riguardano il Mali in questi giorni impone di cominciare dalla domanda che in molti nella società civile italiana si pongono.

Come viene vissuto dal popolo maliano l'intervento militare francese?
Il popolo maliano lo ha accolto bene perché ha paura, ha paura degli islamisti e tutti sanno quello che è successo dal gennaio 2012 a oggi nelle regioni di Gao, Kidal e Timbuctu. Le popolazioni temevano l'avanzare degli islamisti e il nostro esercito non era in condizioni di fermarli. Quindi, a causa della rapidità dell'avanzata, la gente ha applaudito l'intervento. Ma in fondo è chiaro che quello che avremmo voluto tutti noi: un esercito maliano ben formato in grado di proteggerci, perché ora abbiamo a che fare con l'ex potenza coloniale. La nostra fierezza e la nostra dignità si sono affermate quando l'esercito francese ha lasciato il Mali alla fine dell'epoca coloniale. È stato allora che ci siamo sentiti decolonizzati e abbiamo riguadagnato la nostro orgoglio. Ma se l'esercito francese ritorna oggi per salvarci, personalmente non mi sento fiera. Inoltre sono certa che la soluzione militare non può risolvere il problema. Oggi soffro molto perché mi è difficile dover constatare che la comunità internazionale non ha sostenuto lo sforzo di instaurare un clima di pace, per uno sviluppo in maniera pacifica.

lunedì 11 marzo 2013

BAOBAB RUNNING CUP TOUR - 1 edizione

In attesa della pubblicazione ufficiale, ecco a voi un volantino informativo della 2 TAPPA del Baobab Running Cup Tour che si terra' DOMENICA 14 APRILE A PADERGNONE!

BAOBAB RUNNING CUP TOUR - 2 TAPPA

lunedì 21 gennaio 2013

MALI: GUERRA TRA CHI HA SCELTO LA PACE

LA VOCE DEL POPOLO.it
Dal Paese africano. che da anni aveva messo al bando le armi, arrivano notizie sempre più drammatiche dal conflitto scantenato dal tre gruppi fondamentalisti. Sono già 400mila i profughi in fuga, come conferma don Emmanuel Nestor Kone, direttore della Caritas di San, una delle sei diocesi del Mali, di passaggio a Brescia.


Don Emmanuel Nestor Koné
Sta tenendo banco in questi giorni sui mezzi di informazione l’azione militare che, sulla scorta della risoluzione 2085 del 20 dicembre scorso del Consiglio di sicurezza dell’Onu, la Francia sta portando avanti in Mali. L’intervento francese, bombardamenti e azioni di terra, è la risposta, all’offensiva dei ribelli cominciata un anno fa, con la conquista di Gao, Kidal e Timbuctù, a cui aveva fatto seguito il colpo di Stato militare che aveva deposto il presidente Amadou Toumani Touré. Un conflitto, quello che si sta combattendo nel Paese africano, che, iniziato con tendenze indipendentiste dal gruppo Mlna (Movimento nazionale di liberazione dell’Azawad), ha registrato la progressiva partecipazionne di altri tre gruppi mossi da motivazioni estremiste: Ansar al Din; Aqmi, la colonna magrebina di al-Qaeda; Mujao (Movimento per l’unicità e la jihad nell’Africa dell’Ovest), sostenuto da Boko Haram, gruppi favorevoli alla jihad islamica. Parigi, su richiesta dello stesso governo locale, ha giustificato il proprio intervento con la motivazione di voler prevenire il rischio che il Mali possa trasformarsi nella culla di nuove e pericolose frange terroristiche. Si tratta di un’ipotesi tutt’altro che campata per aria, vista anche la reazione scatentata dalla colonna magrebina di al-Queda con il sequestro dell’impianto petrolifero in Algeria represso del sangue dall’esercito di Algeri. I gruppi del Nord sono dichiaratamente a favore della jihad islamica. Tanto che si teme un’estensione del terrorismo nella regione del Sahel. 

mercoledì 9 gennaio 2013

MALI -GLI ISLAMICI TENTANO DI SFONDARE VERSO SUD

Africa Express - Corriere della Sera, 7 gennaio

Dall’aprile dell’anno scorso si guardavano in cagnesco: i fondamentalisti islamici da una parte della linea del fronte, a nord, e i soldati governativi dall’altra, a sud. Ieri la prima battaglia.
Secondo fonti militari di Bamako, la capitale del Mali, i governativi hanno usato l’artiglieria per fermare gli islamici che tentavano si sfondare la prima linea. Non si sa bene se ci siano stati morti e feriti i ribelli hanno rivendicato la catura di 12 soldati governativi poco lontano da Mopti, ultimo caposaldo governativo.
E’ il primo combattimento significativo riportato tra le due parti dall’aprile scorso. quando tre gruppi islamici, prevalentemente arabi, e uno tuareg hanno preso il controllo del nord del paese.

MALI - RIBELLI SPINGONO VERSO SUD

Misna - Gennaio 8, 2013 - 8:57

Fonti di stampa maliane e l’agenzia mauritana ‘Sahara Media’ hanno riferito di scontri all’arma pesante tra soldati di Bamako e ribelli di Ansar Al Din nella regione meridionale di Mopti. I combattimenti sarebbero cominciati ieri pomeriggio nei pressi di Kona, 30 chilometri a est di Mopti, e del villaggio di Gnimigama (o Nimignama) dov’è stata segnalata una presenza significativa di jihadisti, miliziani armati legati a vari gruppi islamici. Finora non è stato diffuso alcun bilancio di vittime e il governo maliano non si è ancora pronunciato sull’accaduto. Se venissero confermati, i combattimenti delle ultime ore costituirebbero il primo scontro diretto tra esercito e ribellione dallo scorso aprile.


sabato 5 gennaio 2013

CONSIGLIO COMUNALE STRAORDINARIO

MERCOLEDI' 9 GENNAIO 2013 ALLE ORE 19.00

PRESSO IL MUNICIPIO DI ODOLO IN VIA DINO CARLI N.62

E' CONVOCATO UN CONSIGLIO COMUNALE STRAORDINARIO APERTO ALLA POPOLAZIONE 

"SITUAZIONE DELLO STATO DEL MALI ILLUSTRATA DA PADRE EMMANUEL NESTOR KONE"


giovedì 3 gennaio 2013

MARTEDI 8 GENNAIO 2013 ORE 20.30
nel Centro culturale San Salvatore a SAIANO

I GIOVANI DEL GRUPPO AFRICA GRAND BAOBAB
raccontano la loro esperienza in MALI di agosto 2012 in previsione della prossima esperienza in agosto 2013. L'incontro è aperto a tutti, giovani e adulti. 

OSPITE SPECIALE padre Emmanuel Nestor Koné 
Coordinatore della Caritas diocesana di San e responsabile dei progetti di emergenza e sviluppo.