domenica 27 maggio 2012


maggio 25, 2012 - 17:27 MALI
A BAMAKO PREGHIERA INTERRELIGIOSA PER LA PACE
“Da oggi sono i nostri fratelli musulmani che pregano in tutte le moschee del paese. Domenica e lunedì di Pentecoste i cattolici si uniranno alla preghiera interreligiosa, organizzata anche con i protestanti, per la pace, la concordia sociale e la stabilità delle istituzioni. Nonostante le differenze dobbiamo tutti unire le forze per la causa del Mali”: a parlare con la MISNA è padre Timothé Diallo, il parroco della cattedrale di Bamako.

lunedì 21 maggio 2012


Misna, maggio 21, 2012 - 8:47 MALI

ACCORDO A BAMAKO, TRANSIZIONE DI UN ANNO CON TRAORÉ



Sarà il presidente ad interim Dioncounda Traoré a guidare il periodo di transizione di un anno per un ritorno all’ordine costituzionale dopo il colpo di Stato di marzo: lo prevede un accordo raggiunto a Bamako dai militari golpisti e dai mediatori della Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale (Ecowas/Cedeao).
Secondo fonti coinvolte nei negoziati, citate dal quotidiano Journal du Mali e da agenzie di stampa straniere, l’intesa accoglie la richiesta dell’Ecowas affinché Traoré resti alla guida dello Stato oltre la scadenza della transizione fissata per domani. Il leader dei golpisti, il capitano Amadou Sanogo, ottiene in cambio che gli siano riconosciuti i benefici spettanti agli ex capi di Stato.
L’intesa è stata annunciata ieri sera da Djibril Bassole, ministro degli Esteri del Burkina Faso inviato a Bamako come negoziatore per conto dell’Ecowas. Venerdì sera era stata votata all’unanimità dal parlamento del Mali una legge di amnistia per i golpisti che, il 22 marzo, avevano rovesciato il presidente Amadou Toumani Touré.

mercoledì 16 maggio 2012

La sanzione morale della Fao 
contro l'iniqua incetta di terre
Nel primo trimestre del 2012, ben 2,5 milioni di ettari sono stati ceduti dalle comunità locali a grandi imprese multinazionali cinesi, brasiliane, francesi, inglesi, danesi, svedesi, nord americane, quatarine e thailandesi. Se si considera il periodo che va dal 2007 al 2011, nelle aree dell'Africa sub-sahariana, del Sud America, dell'Australia e dell'Oceania, le vendite o le espropriazioni sono avvenute per ragioni che le statistiche classificano come «alimentari» (il 52%), la coltivazione di colture per la produzione di bio-carburanti (20%) e, infine, l'allevamento (l'8%).